Essere non colei che vede da lontano, non chi squaderna lo spazio e lo quadretta, ma piuttosto chi si addentra nel folto della vegetazione, nell’intrico ugualmente dell’anima. Al di là del naturalismo va dunque Cetty, facendo diventare il suo vedere il vedere con il cuore. O il vedere del cuore. L’occhio incastonato al centro della fronte, secondo le antiche cosmogonie, dà qui luogo non soltanto alla perlustrazione del visibile, ma anche alla sua rarefazione, al suo rastremarsi in profondità che sono altezze. E’ come se la trama della realtà si nascondesse e la pittura fosse infine lo strumento per la rappresentazione dell’invisibile. E’ chiaro che a questo punto possiamo parlare di visione interiore e lo scandaglio si rivolge verso un interno, e non verso l’esterno di noi soltanto.

Marco Goldin Come un mare (di fiori e boschi)
in catalogo mostra Cetty Previtera. Primavera
edizioni Tecnica Mista 2017